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Ashley, Criminal Minds

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rabb-it
view post Posted on 17/10/2011, 15:28 by: rabb-it




"Allora Seaver, ti manchiamo almeno un pochino?"
Ashley si girò sorridendo all'indirizzo dell'agente Rossi.
"A dire il vero... non sono ancora riuscita a stare un giorno senza incontrare uno o più di uno di voi, quindi non ho ancora potuto verificarla questa assenza."
Si erano incrociati all'ingresso, lei stava andando a conoscere la sua nuova squadra e Dave stava andando in ufficio, gli scappò da ridere alla precisazione della donna sul fatto di più di uno, visto che uno era facile che lo incontrasse per ovvie ragioni.
"E io che speravo in un: sì mi mancate tantissimo! Gioventù ingrata." Sì lamentò.
"Sicuramente mi mancherete moltissimo." Tentò di rimediare Ashley.
"Ah, non so, non ti credo più a questo punto." Replicò piccato.
Lei guardò bene in faccia Dave poi vedendo che tratteneva a stento una risata si rilassò e sorrise a sua volta.
Il telefono di Dave si mise a squillare, lui sì scusò con Ashley e rimase nell'atrio a parlare mentre lei prendeva l'ascensore per la sua destinazione.
La sua nuova squadra. Il suo nuovo incarico.
Era arrivata presto, non voleva rischiare di essere in ritardo proprio al suo primo giorno, ma c'era già chi era arrivato ancora prima.
"Buongiorno." Le disse un uomo sulla trentina "Tu devi essere Seaver. Piacere di conoscerti, Michael Tremaine. Ma chiamami Mike." Le disse porgendole la mano.
"D'accordo Mike, sì sono Seaver, ma chiamami pure Ashley." Disse lei ricambiando la stretta di mano.
"Nervosa per il primo giorno?"
"Un poco."
"Che esperienza hai come agente sotto copertura?"
"Mike... che ne dici se prima di farle il terzo grado le facciamo conoscere il resto della squadra?"
L'uomo si interruppe all'ingresso del collega e procedette con le presentazioni.
"Scusa Ashley, lui è Brian Thompson, nostro collegamento con i media. Brian vuoi precedere tu col resto delle presentazioni?"
"Con molto piacere. Seguimi Ashley, lasciamo questo curiosone. Quella sarà la tua scrivania."
Le disse indicandole uno dei tavoli dell'open space.
"La donna che sta entrando ora è Linda Cooper, sarà il tuo agente di riferimento, quella che stenderà il rapporto sul tuo rendimento nel tirocinio."
"Pensavo fosse Mike."
"Per via del suo terzo grado? No, quello lo fa a tutti i novellini che varcano quella soglia, specie se con quasi mezz'ora di anticipo."
"Grazie del salvataggio allora."
Vennero raggiundi da Linda che si presentò e invitò Ashley a prendersi un caffé con tutti loro.
Mentre i quattro agenti erano nello stanzino adibito a caffetteria a fare la reciproca conoscenza, l'altra squadra stava facendo una riunione che li avrebbe portati a stare via qualche giorno.
Spencer mandò un veloce messaggio ad Ashley per dirle che sarebbe stato fuori città.
Ashley lesse il messaggio, poi tornò a concentrarsi sulle presentazioni, erano arrivati altri agenti e lei aveva preso possesso della scrivania, sarebbe stata una lunga prima giornata.
L'unità antitratta aveva bisogno di agenti da mandare sotto copertura per stanare quelli che rapivano ragazzi dalle università per usarli come merce.
Alcuni agenti con maggiore anzianità di servizio venivano messi sotto copertura come insegnanti, di solito di criminologia per cui almeno erano abilitati all'insegnamento o educazione fisica, così facevano da collegamento con gli altri.
Lei non lo sapeva, ma quando si trovò davanti un suo professore dell'università comprese come mai le avesse consigliato di fare domanda presso l'Efbiai.
"Buongiorno Seaver."
"Professor Tyler! Buongiorno, io... non avevo idea che lei... non avevo capito che era un agente."
"E meno male, ma sono anche insegnante. Sono contento di vedere di averci visto giusto con te."
"Ty ci tiene molto a precisare che in realtà fa l'agente come copertura e non l'insegnante."
Fu il commento divertito di Mike.

Spencer arrivò da Ashley che era quasi sera, erano passati alcuni giorni da quando le aveva mandato il messaggio per avvisarla che sarebbe stato fuori, c'erano stati altri messaggi e delle telefonate, ma per telefono non se l'era sentita di raccontarle cosa era successo.
Lei notò subito che qualcosa non andava e non aspettò che si decidesse, meglio farlo parlare subito.
"Cosa è successo?" Gli disse abbracciandolo.
"Ho litigato con JJ. Le ho scaricato addosso tutta la rabbia per avermi nascosto di Emily. La ho chiamata Jennifer."
Ashley sapeva bene che chiamarla col suo nome completo non era una cosa da poco, ma era anche convinta che una volta sfogata la rabbia, le cose si sarebbero appianate. O almeno lo sperava.
"Forse è un bene che vi siate chiariti. Le cose non potranno che migliorare da adesso in avanti."
"Non lo so. Ho parlato anche con Emily mentre stavamo tornando a casa, non so cosa pensare. Saremmo dovuti andare a casa di Rossi. Lezioni di cucina, idea di Hotch per... una piccola riunione."
"Hotch ha detto qualcosa della lite? O non ha sentito?"
"La hanno sentita tutti, mi ha detto che dovevo andare da lui, ma gli ho spiegato che non era da lui che andavo le prime settimane dopo la morte di Emily."
"Cos'è la storia delle lezioni di cucina?"
"Ah... niente una serata a imparare a fare un piatto italiano, credo."
"Vacci, siete una squadra e prima ancora anche amici. Vuoi davvero restare arrabbiato con JJ ed Emily? Hanno fatto quello che dovevano, ti hanno fatto male, ma penso che siano state molto male che loro."
"Lo so, anche Emily me lo ha detto... ha detto che io ho perso un'amica, ma lei ne aveva persi sei."
"Allora non si discute devi andare."
"Tu non vieni?"
"Penelope porterà forse Kevin o JJ si farà accompagnare da Will? Non credo... questa è una cosa solo vostra. Io li incontrerò in altre occasioni. Lo sai che è giusto così. E poi devo andare a letto presto, domani ho la sveglia presto."
"Mi butti fuori casa così?"
"Lo faccio per il tuo bene."
Dopo un ultimo bacio l'uomo accettò di uscire per dirigersi da Rossi.
Avrebbe fatto certamente tardi, ma era contento all'idea di essersi fatto convincere ad andare.
Sì era la cosa giusta da fare.
Ashley andò in cucina, quando aveva ricevuto il messaggio di Spencer sul rientro aveva preparato per due, ma per fortuna lui non era entrato nel cucinino e non aveva visto i due piatti pronti. Ne mise uno in frigo dopo avero coperto con la pellicola, sarebbe stato buono anche il giorno dopo e si mise a mangiare. Sapeva che Spencer aveva bisogno di chiarire le cose una volta per tutte e non sarebbe stata una buona idea cenare insieme con lui che aveva la testa da un'altra parte.
Povera JJ, lei è molto protettiva con Spencer e deve aver sofferto non poco ad avergli mentito.
Ricordava bene le prime settimane dopo la presunta morte di Emily. Lei si sentiva male per quello che era capitato e la conosceva solo da pochi mesi. Aveva visto gli altri distrutti dal dolore senza poter fare nulla. Dopo un po' JJ sarebbe tornata nell'unità, lei l'aveva incontrata solo in occasione delle indagini su quello che era capitato ad Emily e non aveva un metro di paragone per notare se si comportava in modo diverso da prima dell'accaduto.
E gli altri erano troppo presi dal loro dolore per notare se il suo era diverso, nessun dubbio che stesse male anche lei, solo di una cosa diversa.
Lavo le stoviglie, ordinò e pulì per bene la cucina e andò a sedersi sul divano a studiarsi i rapporti su alcuni casi di cui si era occupata la sua nuova unità, Swann le aveva detto che il suo primo incarico sarebbe stato prendere dimestichezza col lavoro che l'aspettava. Prima di andare sotto copertura c'erano un paio di cose che andavano imparate per bene.
Forse non sarebbe andata a letto molto presto.

Reid arrivò con un po' di ritardo da Rossi, che non fece mancare una sgridata bonaria al suo indirizzo.
JJ gli porse un bicchiere di vino, lui lo prese e le sorrise, anche gli altri intorno a lui sorridevano.
Come sembrava lontano il caso che avevano risolto quel mattino.
Sì Ashley aveva ragione. Anche sul fatto che non ci sarebbero stati né Wil né Kevin. Pensò guardandosi in giro un attimo, erano solo loro sette.
Un poco gli spiaceva che non avesse voluto andare con lui. Ma se lei si sentiva di troppo forse era anche colpa sua.
Aveva fatto di tutto perché non si capisse che avevano iniziato a frequentarsi, non come andare il cinema insieme a Derek e a Penelope... era una cosa solo loro... più intima.
Giusto una settimana prima che tornasse Emily, l'inizio della loro relazione era coincisa col suo ritorno e non ci era voluto molto perché si facessero scoprire.
Sì decisamente non erano stati bravi a tenere il segreto, ma forse nemmeno lo volevano. Se non fosse stato per il regolamento.
Rossi stava spiegando la sua personale versione della carbonara, era quasi sicuro che non ci andasse il prezzemolo*, ma non aveva certo intenzione di discutere con un italoamericano su come fare la pasta. Almeno non senza prove certe di non sbagliarsi lui.
Avrebbe poi chiesto a chi gliene aveva dato una versione diversa se fossero previste varianti, magari a livello regionale.
Alzò il bicchiere per brindare con gli amici e sì: quello che era successo andava lasciato alle spalle.
Almeno per lui.
*
E manco le cipolle e conosco più di un italiano che qualche lezione di cucina a Dave Rossi gliela darebbe sul serio.
Pure a Mantegna(Visto che a Rossi non si può per ovvie ragioni:-P)... poche storie quella là non era la carbonara. OH!


Edited by rabb-it - 22/10/2011, 22:28
 
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