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Visita guidata, White collar e Criminal Minds

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rabb-it
view post Posted on 8/3/2011, 00:26 by: rabb-it




Assemblare l’antenna aveva richiesto più tempo del previsto, trovare i componenti adatti per una cosa usata negli anni 40 era stato complicato. Ma aveva raccolto la sfida, la prospettiva di prendere l’uomo che aveva ordinato il suo omicidio era stato un ottimo incentivo. Osservò un istante le persone che stavano guardando lo stanzino vuoto, Neal era arrivato prima di loro. Non si aspettava niente di meno, lui e Alex dovevano avere un piano in cui non era contemplata la sua presenza. Era seccante essere messi da parte, ma aveva un incarico: proteggere Elizabeth.
Già, la ho protetta proprio bene non c’è che dire.
Pensò ironico l’uomo.
“Ancora convinto che Neal non sia d’accordo con Alex Hunter?”
Gli disse Derek voltandosi verso di lui e vedendosi osservato.
“Sì. Mi avrebbe contattato se fosse lui a condurre le danze.”
Forse.
Derek trovava incredibile il comportamento di quell’uomo. Era evidente la preoccupazione per il suo amico, ma nello stesso tempo non voleva aiutarli dicendo chiaramente cosa pensava.
Proprio amici per la pelle questi due.
“Non sono certo che ti avrebbe chiamato, dovevi proteggere Elizabeth. Perché distoglierti dal compito se poteva farsi aiutare dalla Hunter?”
Moz squadrò l’uomo che aveva di fronte. Era chiaro che Neal non gli piaceva. Esserselo fatto sfuggire sotto il naso in quel modo poi doveva essere stata l’ultima goccia.
“Non prendertela, Neal è bravo a sparire. Sapessi la fatica che hanno fatto a prenderlo la prima volta.”
Derek notò che non gli aveva risposto, tentando di farlo arrabbiare tirando fuori lo smacco appena subito.
Pensa che sia così facile provocarmi? Ora ti sistemo io, sbruffoncello.
“Veramente l’idea era di vedere da che parte stava Caffrey. Se questa è la risposta, forse non è bravo quanto crede.”
“Vuole farmi credere che prendersi una sfuriata da una collega davanti a tutti era parte del piano?”
Derek restò di sasso. Come lo sa?
Rossi levò lo strano ometto dagli impicci.
“Colpa mia Derek, stavo parlando con Diana ed ha sentito della lite.”
“Ho scoperto il suo bluff agente Morgan, ed ora?”
Stavolta fu Hotch ad intervenire, Moz stava esagerando.
“Non credo che questo sia un gioco.”
“Nemmeno io agente Hotchner, nemmeno io.”
Prese da terra dei fogli, erano quelli che aveva usato per il progetto. Ne mancavano alcuni. Neal gli aveva lasciato una traccia. Sapeva che lui avrebbe ricordato esattamente quelli mancanti.
“Abbiamo un indizio e la prova che Neal non lavora con Alex.”
Disse porgendo i fogli a Derek.
“Come fa a dirlo, non capisco?”
“Mancano le tre pagine inerenti la prima prova che ho fatto per il funzionamento dell’antenna. Ed ha piegato questo, quando si fa un origami il modo in cui si piega le prime volte la carta è un indizio di cosa si vuole ottenere. E questo ci dice dove si sono diretti.”
“Ed Alex non se ne sarebbe accorta? Mi risulta che ne sappia anche lei abbastanza di origami.” Disse Diana.
“Oh sì, se ne intende eccome. Ma potrebbe non aver collegato le tre pagine mancanti…”
“Potrebbe… e se invece lo ha fatto?” Lo interruppe Hotch.
“Oh, poi sarei io il paranoico, vero?” Replicò piccato l’uomo.
Diana e Jones si scambiarono un occhiata. Quello era davvero Mozzie? Non era da lui un atteggiamento tanto aggressivo. E sicuro di sé, soprattutto. Forse la preoccupazione per l’amico spiegava il suo comportamento, ma era una cosa un po’ strana.
Il telefono di Rossi prese a suonare. L’uomo rispose.
“Ciao. Va bene. Ti raggiungiamo subito.”
“Chi era?” Fu l’immediata domanda di Hotch.
“Qualcuno che ha risposto ad una e-mail.”
Rispose enigmatico.

Continua...
 
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