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Visita guidata, White collar e Criminal Minds

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rabb-it
view post Posted on 3/3/2011, 23:53 by: rabb-it




Un tempo si sarebbe divertito ai patetici tentativi dei federali di rintracciarlo. Negli anni era stato praticamente invisibile. Non aveva lasciato nessuna traccia e lo sapeva, era stato tutto pianificato nei dettagli. Il potere concesso dal denaro era molto, e lui sapeva come usarlo. Gli era stato insegnato molto tempo prima.
Suo nonno era stato un ufficiale nazista, aveva cambiato nome e si era rifugiato in Argentina, mai rintracciato a differenza di altri. Suo padre era un bambino quando scapparono dall’Europa, gli aveva spiegato che un nome non significa niente quando tu sai chi sei. Ma era meglio non farlo sapere ad altri. Nemmeno sua madre sapeva chi fosse realmente il suocero, e lui lo aveva scoperto quando il padre lo aveva messo a parte del segreto di famiglia. Operazione Eagle.
Gli era parso divertente usare la versione tedesca della parola eagle come nome falso, quando aveva iniziato a farsi conoscere nella finanza. Aveva portato avanti la missione di famiglia, l’aveva fatta sua.
Doveva solo ritrovare quell’ultima cosa. Non avrebbe permesso a nessuno di impedirglielo. Quando aveva saputo che una persona era arrivata fino al villaggio dove erano sepolti i suoi genitori e il nonno, aveva capito che qualcosa nel suo piano perfetto si era incrinato. Non era più divertito ora. Non gli piaceva quando qualcuno gli metteva i bastoni tra le ruote.
Scese nel seminterrato, gli avevano detto che il prigioniero non pareva spaventato, ci avrebbe pensato lui a cambiare le cose. Era rimasto molto seccato quando aveva scoperto che l’agente era già stato rapito, ma i suoi uomini avevano trovato una traccia, quando sai dove cercare è molto più facile. Avrebbe avuto Caffrey in pugno di nuovo. Era stato un peccato aver dovuto uccidere Kate Moreau, ma era stata una scelta necessaria. Se l’agente era arrivato all’hangar voleva dire che il carillon era in mano dei federali e a lui serviva Caffrey, vivo. Kate era sacrificabile. Per non essere preso.
Ma ora il frattale era stato scoperto; perché non aveva dubbi che Caffrey e il suo compare avrebbero risolto l’enigma, anche grazie ad un aiuto. Non era il solo ad essere attratto da quel segreto e manovrare chi pensa di condurre è un sottile piacere. Ora non era più tempo di aspettare. Lo avrebbero portato dove voleva. Ed avrebbe chiuso una volta per tutte l’operazione cominciata da suo nonno, nel 1945.
Entrò dove c’era la cella in cui era imprigionato Peter Burke. L’uomo lo riconobbe immediatamente.
“Vincent Adler, se è questo il suo nome.”
“Non sembra sorpreso di vedermi. Non importano i nomi, importano le persone agente Burke.”
“Non sono d’accordo contano anche i nomi, ma non penso ci perderà il sonno. Ora ha solamente aggiunto un altro capo di imputazione ai suoi reati: sequestro di un agente federale.”
“Nemmeno questo mi causerà insonnia glielo assicuro, lei piuttosto ha l’aria di non riposare come si deve da giorni, il letto non è abbastanza comodo?”
“Oh no comodissimo. Cosa pensa di ottenere tenendomi qui segregato?”
“Tutto quello che mi aspettavo di ricevere la prima volta, se lei non si fosse messo sulla mia strada. La prima volta ho lasciato correre. Ma ora basta, le assicuro che rimpiangerà di non aver lasciato perdere il caso.”
“Pensava veramente che avremmo ignorato un omicidio?”
“Avevate Fowler, potevate accontentarvi di lui. Ah se Neal quel giorno gli avesse sparato. Quanto sarebbe stato tutto più semplice.”
“Suppongo che anche farlo saltare in aria assieme con Kate Moreau fosse un modo per assicurarsi che non potesse porsi altre domande.”
“A dire il vero no. Avevo scoperto le intenzioni di Kate, inscenare la loro morte, e glielo avrei anche lasciato fare. Vede a me interessava avere il carillon e il suo contenuto, li avrei lasciati andare, ma lei ha rovinato tutto. Quando lei è arrivato ho capito che avevo perso di nuovo il carillon. E che Neal mi serviva ancora. Per riprenderlo o scoprire cosa conteneva. Kate è morta per colpa sua.”
“Non dica stronzate, lei li avrebbe uccisi entrambi, per evitarsi seccature future.”
“Legge nel pensiero agente Burke? Perché sa... è quello che intendo fare questa volta: lei, Caffrey e la sua amichetta finirete in pasto ai pesci, niente più seccature.”
Peter rimase come interdetto.
La sua amichetta? Di chi parla... Sara? Che la abbiano scoperta?
“Non vedo Caffrey in cella con me, mi sono perso qualcosa?”
“Lo vedrà presto, non tema. E mi assicurerò che si sappia che il ribaldo truffatore ha ammazzato un agente FBI per darsi alla macchia. Daranno la caccia a lui, per la sua morte. Ma sarete morti entrambi.”
“Non dimentica qualcosa? L’amichetta di Caffrey? Qualcuno si domanderà che fine ha fatto.”
“Non se risulterà essere sua complice fin dal principio. Forse non ha ben chiaro che ora il gioco lo dirigo io. Io e nessun altro.”
Allora non parla di Sara. Ma chi... Alex!
“Non ha ancora quello che cercava comunque.”
“Lo avrò. È questione di poco oramai. Non si faccia illusioni, so muovere bene le mie pedine.”
“Anche Caffrey sa giocare a scacchi.”
“Lo so, penso di avergli insegnato varie mosse che non conosceva ai tempi della nostra collaborazione.”
“Dubito molto che lei avesse qualcosa di buono da insegnargli.”
“Lei sì invece, vero? Sa è stato divertente vedere come il vostro rapporto cacciatore e preda sia diventato così fraterno. I suoi colleghi come la considerano la sua amicizia con un incallito criminale?”
“Visto che ci fa catturare gente come lei, la vedono come un ottima cosa.”
“Uh... pieno di idealisti all’efbiai. Non l’avrei mai detto!” disse Adler ridendo mentre usciva dalla stanza.
Peter fissò a lungo la porta dopo che Adler se ne era andato.
Aveva una ridda di pensieri in testa e la necessità di trovare il modo di uscire dalla cella. Se avesse potuto chiedere a Neal qualche informazione in quel momento... già.
Scusi mi presta il cellulare un attimo? Vorrei fare una telefonata.

Continua…
 
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