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Visita guidata, White collar e Criminal Minds

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rabb-it
view post Posted on 22/2/2011, 22:04 by: rabb-it




Era un indirizzo. E il disegno stilizzato di un origami a forma di fiore, il codice di Alex.
“Sa di trappola.”
“Devo andarci, dovevo ben parlarle no?”
Decisero che sarebbe andato all’incontro con Derek alle costole, visto che Alex non poteva collegarlo alla loro unità. Diana gli raccomandò di non perderlo mai di vista.
“Non abbassare mai la guardia, è bravo a… sparire.”
“Non sono un pivello.”
La donna lo guardò come per aggiungere qualcosa, ma cambiò idea e non disse una parola. Lasciando che fosse solo un pensiero.
Non lo è nemmeno lui, e spero che tu non lo scopra oggi.

Il luogo scelto da Alex era una via molto affollata.
Derek non perse mai di vista Caffrey, era a pochi metri da lui, quando vide l’uomo salire su un taxi.
Ma se questo è l’indirizzo, dove sta andando?
Prese l’auto e si mise a seguire il taxi. Lo perse di vista un paio di volte, era l’ora di punta. Poi ad un certo punto, svoltò ed ecco… decine di taxi gialli lungo la via. Alcuni svoltarono nelle traverse e non fece in tempo a vederne il numero.
Caffrey era sparito.
Chiamò immediatamente Diana per far verificare dov’era tramite la cavigliera. E lei gli rispose che era ancora nella via dell’incontro.
Ci era tornato, assicurandosi che l’uomo non vi assistesse.
Cosa diamine sta combinando?
Tornò più rapidamente possibile al punto di partenza, ma non c’era traccia né di Neal, né di Alex.
Poi un ambulante chiamò Derek.
“Ehy, lei è dell’Efbiai? Un tale con un bel completo mi ha detto di darle questo.”
Era la cavigliera di Neal.

“TI AVEVO DETTO DI NON PERDERLO DI VISTA!”
“Non lo ho fatto.”
“Certo, si è dissolto davanti al tuo naso.”
La discussione stava andando avanti da almeno 5 minuti, Diana si era infuriata con Derek per essersi fatto gabbare in quel modo.
Lei lo aveva avvisato, ma lui no… tanto non era un pivello!
Ora avevano due persone da cercare.
E per quel poco che sapeva di Neal ora era sulle tracce di Adler, con o senza Alex.
Ricostruire l’accaduto era stato semplice, l’ambulante aveva detto di aver visto una donna con dei lunghi capelli castani scendere da un taxi, seguita dall’uomo che gli aveva dato la cavigliera.
Come Alex avesse trovato il modo di levargliela era una cosa che avrebbero chiarito poi con gli sceriffi federali, ma l’importante era che quando Derek aveva visto Neal salire sul taxi c’era anche lei.
L’ambulante disse anche che l’uomo pareva seccato dalla donna, come le se stesse facendo un favore malvolentieri.
“Sa quando si accompagna la fidanzata a fare shopping mentre si preferirebbe vedersi una partita?”
Fu la frase esatta.
Quindi non era andato con lei di sua spontanea volontà. Almeno a prima vista. Con Neal non si può mai sapere dove inizia la verità e dove la libera interpretazione dei fatti.
Jones si diresse al rifugio di Mozzie sperando che l’avrebbe aiutato a capire dove potevano essere andati, ma il rifugio era vuoto.
Niente più tempietto buddista, ma solo della sabbia al centro del piccolo rialzo che stava in mezzo alla stanza.
Dove era stata tracciata la scritta: Hoover è stato qui!
Mozzie e la segretezza dei suoi rifugi.
Come trovarlo adesso?
Improbabile che tornasse da June, Neal gli aveva detto di mettere al sicuro Elizabeth e l’uomo aveva preso alla lettera il suo compito.
Se da una parte la cosa era rassicurante per l’incolumità della moglie di Burke, dall’altra era quanto meno snervante che la gente potesse sparire così facilmente.
“Mozzie si terrà aggiornato. Se diamo la notizia che Neal Caffrey è stato rapito potrebbe contattarci lui.”
“Ma potrebbe anche essere un modo sicuro per condannare Peter. Se lo ha Adler e scopre che non può usarlo per farsi aiutare da Neal potrebbe liberarsi dell’incomodo di un agente federale rapito.”
“E se non dicessimo che è stato rapito?”
“Cos’hai in mente?”
“Neal ha detto di avere un amico con una memoria fotografica, era a Mozzie che si riferiva?”
Si era rivolto a Diana e Jones sperando che avessero la risposta.
“Sì, Mozzie è… un’enciclopedia ambulante.”
“Perfetto, allora potrebbe notare dei codici se li mettiamo nei punti giusti, cose che ad Adler non direbbero niente.”
“Ma dovrebbe guardare dove vogliamo noi.”
“Lo farà se sarà un servizio su Peter Burke e la sua imminente liberazione.”
Prese dei fogli ed iniziò a scrivere una frase, poi la corresse facendola diventare un anagramma. E poi la modificò ancora.
Se l’uomo era geniale come diceva Caffrey poteva funzionare.
La frase doveva essere un normale cartello di protesta contro il governo, uno di quelli che Mozzie avrebbe letto di certo. Firmato “Ken Leeveattab Sr.”: l’anagramma di “Steve Tabernakle”, uno degli alias di Neal.
Era un azzardo, ma era il solo mezzo per tentare di farsi contattare dall’uomo.
Il servizio andò in onda, con Hotch che spiegava che era imminente la liberazione dell’agente rapito alcuni giorni prima.
Mozzie notò il servizio.
Lo registrò per farlo vedere ad Elizabeth e darle qualche speranza. Mentre lo rivedeva il suo sguardo fu attratto dal cartello che stava in bella vista, insieme ad altri.
E vide l’anagramma.
Capì che quello era un segnale per lui.
Ma perché Neal non mi ha chiamato direttamente?
Trascrisse il messaggio e cercò di capire cosa nascondesse.
Gli ci volle un poco, ma ne venne a capo.
Era una convocazione negli uffici dell’Efbiai. Neal era stato rapito.
Poche cose lo mandavano in ansia come dover andare in quei posti, ma per l’amico questo ed altro.
E poi avevano stuzzicato la sua curiosità e voleva conoscere la mente che stava dietro quel cartello.
Non disse niente ad Elizabeth, era già abbastanza preoccupata per il marito. A cosa sarebbe servito dirle che pure Neal era nei guai ora?
Si limitò a dirle che sarebbe andato a vedere se c’erano novità.

Continua...
 
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16 replies since 29/1/2011, 01:25   227 views
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