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Visita guidata, White collar e Criminal Minds

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rabb-it
view post Posted on 16/2/2011, 23:29 by: rabb-it





Dopo la sede di Quantico lo spostamento sul jet privato dell’efbiai, ne avrebbe avute di cose da raccontare a Mozzie terminata quella storia.
Ma quando era stato il momento di salirci per un momento si era sentito male.
Con Diana aveva preso il primo volo di linea per l’aeroporto Dulles a Washington D.C. quindi un normale mastodontico boeing che faceva scalo a New York e proseguiva per Washington.
L’ultima volta che era stato sul punto di salire su un jet simile a quello che li ospitava ora, era stato l’anno precedente, alla morte di Kate.
Nessuno parve badare all’attimo di smarrimento del giovane.
Quando si sedette, inconsciamente scelse lo stesso posto dove su un altro aereo era stata la sua donna.
La ricordava ancora affacciata al finestrino mentre lo guardava, si era girato per dire una cosa a Peter e... il boato dell’esplosione lo aveva scaraventato a terra.
Si era alzato ed aveva cercato di andare verso di lei, disperato.
Peter lo aveva trattenuto, non c’era niente che poteva fare.
Strinse con forza il bracciolo.
Risentiva l’odore del carburante che brucia, rivedeva i rottami dell’aereo che aveva visto in seguito con Mozzie, riascoltava se stesso gridare il nome di Kate, sentiva ancora il braccio di Peter che lo tratteneva, doveva anche averlo colpito perché lo liberasse, ma lui non aveva mollato la presa. Gli aveva salvato la vita. Rallentando il suo arrivo all’aereo prima e bloccandolo poi.
Diana gli si sedette a fianco e gli prese la mano.
Neal la guardò stupito, lei non era proprio il tipo da slanci affettuosi.
Non con lui almeno.
“Va tutto bene, Neal?”
“Sì... io... lo sai.”
“Lo so.”
Ne avevano parlato una volta sola. Lui voleva essere su quell’aereo al posto di Kate. Lei sapeva cosa voleva dire sentirsi in colpa per la morte di qualcuno. Avevano condiviso quel momento, per un attimo. Poi avevano cambiato argomento, non c’era bisogno di parlare. I silenzi condivisi dicono molto a volte.
I membri dell’unità comportamentale fecero finta di non aver notato la scena e si misero seduti con le cinture allacciate per il decollo.
Dave ripensava alla mail che aveva inviato, sperava che potesse aiutarli.
C’erano cose che loro non potevano fare, come verificare quello che aveva scoperto la Ellis, ma quella persona avrebbe potuto verificare per loro.
Hotch sapeva a cosa aveva pensato Neal, il suo fascicolo lo aveva letto.
E nemmeno per lui era facile.
Ancora a New York, ancora esplosioni.
L’attentato in cui era rimasto coinvolto due anni prima, luoghi e modi differenti, ma lo stesso finale.
Sapeva perfettamente cosa aveva provato.
Aveva pure colto l’amara coincidenza del nome, Kate.
Emily si stava allacciando la cintura quando notò gli sguardi dei due uomini di fronte a lei, capire dove era andato a parare Hotch sapendo dell’esplosione dell’aereo, il primo delitto di Adler di cui erano a conoscenza, era stato facile. Kate Moreau era morta quasi allo stesso modo di Kate Joyner.
Ma Dave? Cosa lo tiene in pensiero a quel modo?
L’uomo si sentì osservato e la guardò.
“Stavo ripensando a quanto la mente umana sia malata, uccidere per un oggetto.
Niente vale una vita umana, niente.”
Lo so che si domanda cosa sta capitando, ma non penso sia il caso di dirle a chi ho mandato una mail, prima di avere una risposta.
Derek fu quello che osservò più a lungo la mano di Diana che stringeva quella di Neal.
Mentre Reid, fu l’unico che non dovette fingere, lui non se ne accorse minimamente.


Continua...

Edited by rabb-it - 26/1/2012, 18:24
 
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