Autore:Rabb-itTitolo:Visita a Washington D.C.Prompt:Strade illuminateRating:VCategoria:oneshotAvvertimenti:NessunoPersonaggi/coppia:Il team,ed altri.Spoilers:Solo sul licenziamento di AJ CookDisclaimer:Criminal Minds e tutti i soggetti presenti nella serie sono di proprietà di Jeff Davies ed Edward Allen Bernero, l'autrice della fanfiction li prende in prestito per divertimento senza scopo di lucro alcuno.
Sam Tania e la prole invece sono miei, se li usate almeno avvertitemi! Grazie.Note:La presenza di personaggi che ho inserito in Quando. Appunto Sam, Tania e i loro figli.Visita a Washington D.C.
Osservando per un attimo le strade illuminate dietro di lui, una volta giunto a destinazione, Dave si diresse all'ingesso dell'aeroporto, felice di avere un'occasione per chiarire le cose con Sam.
Il loro ultimo incontro non era stato dei più felici, lo aveva sospettato di omicidio, certo lo aveva scagionato, ma sapeva che certi silenzi sono peggio di una litigata.
Dopo un litigio ci si può scusare, ci possono essere delle attenuanti.
Ma quando scende il silenzio, la comunicazione azzerata, pare non esserci modo di riparare.
E a volte basta una telefonata, come la settimana precedente.
"Ciao, da uno a dieci quanta voglia avete tu e Tania di passare sia Natale che Capodanno con i vostri genitori?"
Sapeva che li reggevano a piccole dosi, poi preferivano stare con i figli per conto proprio, ma doveva esserci una ragione, come un invito, per sfuggire alla riunione familiare.
"Io sto stabile al 4... Tania un poco di più, arriva a 5 credo."
"Quindi se vi dicessi di salutarli subito dopo Natale e venire a visitare Washington per capodanno non vi spiacerebbe troppo? Vi ospito da me."
"Dave!"
"Voglio ricambiare e so che ad entrambi la città piace. Lasciamelo fare."
"Come sai che non lavoriamo?"
"Me lo hai detto tu ora, se foste stati occupati con il lavoro non avreste avuto bisogno di scuse per sfuggire ai suoceri."
"A volte mi dimentico che lavoro fai."
"Allora siamo d'accordo mi fate sapere quando arrivate il 26?"
"Sento cosa ne dice Tania e ti richiamo, d'accordo?"
Lo aveva richiamato la sera seguente e si erano accordati, la scusa ufficiale era che lui aveva promesso a Dave che sarebbe passato a trovarlo, ma Dave era libero di rado, quindi avevano dovuto cogliere l'occasione.
I bambini erano entusiasti. Joseph aveva una venerazione per lo zio Dave, anche se non sapeva bene cosa faceva.
Troppo piccolo per i dettagli, era solo un amico di mamma e papà che scriveva, ed era anche amico di Hotch.
Fine delle spiegazioni per un bambino di otto anni poteva bastare. Fino a quel momento.
Eccolo, Joseph fu il primo a vedere Dave e gli corse incontro felice.
"Ciao, zio Dave è vero che veniamo da te questa volta?"
Dave fece un cenno di assenso, sorridendo all'idea che il bambino si ricordava della volta precedente, lui aveva solo tre anni come poteva ricordare?
Tania aveva accompagnato Sam ad un convegno con Joseph, era all'ottavo mese di gravidanza. E si erano dovuti fermare in hotel, visto che la piccola Elisa aveva deciso che aveva fretta. Invece di rientrare il giorno seguente.
Ricordava come avessero riso, una volta che la piccola stava bene, per la coincidenza.
Nata lo stesso giorno di Jack, Tania ed Haley erano diventate buone amiche, ed anche tra Sam ed Hotch si era instaurato un buon rapporto.
Ma per Joseph era lo zio Dave che importava in quel momento, il suo padrino.
L'uomo si accovacciò per essere all'altezza del viso del bambino, e guardandolo bene gli disse:
"Sarete miei ospiti per tutto il tempo che la tua mamma e il tuo papà potranno restare."
"Promessa rischiosa, potremmo decidere di cercarci lavoro qui."
Tania scosse piano la testa sorridendo della battuta del marito.
"Guarda se hai esperienza in animali da soma ed esotici potresti cavartela. Forse. Tania potrebbe venire a lavorare per me, dovessi tradurre i miei libri in altre lingue mi potrebbe far comodo una tradutrice."
"Animali da soma ed esotici?"
Sam rimase per un attimo interdetto non capendo cosa volesse dire. Visto che faceva il veterinario.
Poi l'illuminazione.
Dave si riferiva ai democratici, che hanno l'asino come simbolo. Ed ai repubblicani che hanno l'elefante.
Elisa si sentiva esclusa dalla conversazione e non mancò di rivelare il suo disappunto.
"Ma io voglio tornare a casa!"
"Come di già?"
Le disse Dave sorridendo.
"No, non subito, però poi ci voglio tornare, ecco!"
Chiarito il punto ed avuta l'attenzione per se si ritenne soddisfatta.
La famigliola mise le valigie nel portabagagli della macchina di Dave e si accomodarono in auto.
La città era uno sfavillio di luci, si stava facendo sera.
L'orario migliore per ammirare le decorazioni natalizie.
Una volta a casa di Dave i bambini si addormentarono rapidamente, stanchi del viaggio.
I tre adulti rimasero alzati a chiacchierare.
Dave sapeva che diverse settimane prima Hotch era stato ospite da loro, lui e Jack erano tornati rasserenati da quel viaggio, così aveva invitato padre e figlio da loro per il giorno seguente.
E stavano parlando della reazione di Jack alla notizia.
"Gli avevano appena dato non so che regalo e venne mollato dove stava perchè doveva dire a tutti che la sua amica Elisa stava venendo a trovarlo."
"Effettivamente quei due sono un potenziale pericolo, separati sono dei piccoli terremoti, a metterli insieme ne esce un cataclisma!"
"Esagerato!"
"Jack mi ha detto che Elisa gli ha fatto un bellissimo regalo. Un ricordo della sua mamma."
Rimasero per qualche istante in silenzio.
Poi Dave proseguì.
"Un ricordo sorridente, aveva paura di dimenticarsi il suo viso ma dopo quello che gli ha ricordato Elisa sa che non la dimenticherà mai."
"Povero piccolo. Sai che non ho idea di cosa Elisa possa avergli detto?"
"Io sì."
Disse Tania.
I due uomini la fissarono aspettando che spiegasse loro il mistero.
"Mi ha spiegato che un pomeriggio stava ritirando i giocattoli nella sua cassapanca, e Jack si era come bloccato fissandola. Elisa gli ha chiesto se stava male e lui le ha detto che quando la sua mamma era morta lui era nascosto nella cassapanca. E che gli faceva venire in mente come lo aveva stretto quel giorno.
Non sono certa delle parole dette, sono due bambini di cinque anni, ma Elisa se ne è uscita a domandargli se la sua mamma non gli facesse mai mettere in ordine i giochi.
E di pensare alle volte che lo faceva con lei, invece dell'altra cosa. Me lo ha detto ieri pomeriggio quando ho detto che saremmo venuti qui, era preoccupata che Jack stesse ancora male.
Ne avrei parlato con Hotch. Ma direi che Jack lo ha già fatto."
Ecco spiegato.
"Sveglia la piccola per la sua età. Cosa sapeva della morte di Haley?"
"Solo che era successo. Probabilmente Jack le deve aver detto dettagli che noi avevamo evitato. Tipo che lui era presente."
"Hotch è riuscito ad evitare che vedesse."
"La cassapanca."
"Esattamente, era un gioco tra lui e il bambino. Lo convinse ad infilarcisi e la cosa gli salvò la vita."
Un altro silenzio scese nella casa.
Questo durò molto a lungo. Ognuno di loro aveva dei ricordi legati ad Haley.
Dave si diceva che Elisa aveva avuto un ottima idea, e che gli sarebbe piaciuto riuscire a dimenticarsi la sua voce in quell'ultima telefonata con il marito.
Sam ricordava uno stralcio di conversazione sentito mentre stava uscendo di casa, quando Aaron aveva telefonato per avvisare che sarebbe passato, Haley stava spiegando a Jack che sarebbe stato con papà.
Quasi una profezia. O semplicemente una tragica coincidenza.
Tania riviveva la loro ultima conversazione, quando Jack se ne era uscito con quella cosa del: "Io non sono arrivato tardi stavo solo aspettando Elisa." E risentiva la sua risata quando avevano compreso appieno l'uscita del piccolo.
Dave notò che Tania aveva gli occhi lucidi, ma sorrideva.
"Un buon ricordo?"
Un cenno di assenso ed una veloce condivisione.
"Ecco, un buon ricordo che copra i brutti, Elisa ha avuto un'ottima maestra."
"Speriamo che non abbia troppi brutti ricordi da coprire, ma suppongo lo speri ogni genitore."
"Sarebbe grave il contrario."
Per quella sera ne avevano avuto a sufficienza di ricordi e si andarono a coricare.
Nel passare davanti alla finestra Dave notò che stava iniziando a nevicare, sarebbe stato bello il mattino seguente vedere i bambini giocare in giardino.
E all'arrivo degli Hotchner, Joseph ed Elisa erano a tutti gli effetti impegnati nella costruzione di un pupazzo di neve, Jack venne rapidamente reclutato, però stavolta Elisa si ricordò di salutare Hotch e non solo Jack, che stesse già tenendosi buono il futuro suocero?
"Lo sai Dave a che ora mi ha svegliato questa mattina Jack?"
Domando Hotch all'indirizzo del collega.
"Prima delle sei del mattino?"
"Alle sei precise! Papà fuori nevica, è meglio se partiamo prima o facciamo tardi!"
"Previdente il piccolo."
Sam e Tania soffocarono una risata, memori della settimana che i piccoli avevano passato insieme mesi prima, pareva che se non facevano tutto insieme mancasse qualcosa al divertimento.
Eh sì che entrambi avevano i loro amichetti all'asilo, ma si vede che si sentivano particolarmente legati.
Andarono poi tutti insieme a farsi una passeggiata per Washington D.C.
Una cioccolata calda ed un sacco di vetrine decorate dopo, incontrarono Penelope, era a spasso per compere con il fidanzato Kevin.
David presentò la famiglia ai due colleghi, Sam notò il lieve imbarazzo della donna, ma non disse nulla.
Ricordava il suo cognome quando Dave aveva chiesto di cercare tracce dei suoi spostamenti.
Era stata lei a trovare l'indicazione che lui era in una stazione di servizio quando c'era stato uno degli omicidi.
Forse avrebbe dovuto ringraziarla, ma aveva il sospetto che avrebbe solo accresciuto il su imbarazzo, e si limitò a sorriderle.
Penelope ricambiò il sorriso, era sempre un po' agitata quando si trovava davanti gente su cui aveva indagato, anche se ora molto meno dell'inizio, ma Sam era particolare.
Aveva affrontato un incubo da bambino, e lei non voleva ricordare che era stato un sospettato.
Penelope doveva incontrarsi con JJ e suggerì agli altri di unirsi a loro, visto che era un sacco di tempo che nessuno di loro la vedeva.
Hotch e Dave domandarono a Tania e Sam se a loro spiaceva interrompere la gita per la città, ma loro accettarono con entusiasmo.
Sam fece anche un po' d'ironia.
"Finalmente conosco qualche vostro collega, era ora."
Dave stette al gioco.
"Uh forse ho cambiato idea!"
Si diressero ridendo in compagna degli altri, i bambini felici di incontrare persone nuove.
Jack tutto fiero di fare le presentazioni.
Anche perché JJ non era da sola, c'erano anche Will ed Henry, che dal basso dei suoi due anni scarsi venne dichiarato mascotte dagli altri tre. Emily aspettava le due amiche poco più avanti. Dave rise dicendo che mancavano solo Derek e Reid.
Emily ebbe un pensiero anche per la novellina che avrebbe sostituito JJ, ma lo tenne per se, stava ancora aspettando il permesso di Hotch di farle da supervisore e non voleva rovinare tutto insistendo troppo.
Però l'idea di David non le dispiaceva e mando un paio di sms.
Scelse un locale dove avrebbero potuto andare con i bambini, e indirizzò li gli amici.
Che li raggiunsero poco dopo.
"Ma non passiamo anche troppo tempo insieme?"
Fu l'ironica accoglienza di Dave a Spencer e Derek.
"Oh pensa e io che avevo capito che ti mancavano tanto, mi hanno mentito!"
Replicò altrettanto ironico Morgan. Sorridendo in direzione di Emily.
La gita a Washington di Sam e Tania sarebbe proseguita l'indomani.
Ma la serata con i colleghi ed amici di Dave ed Aaron permise a Sam di capire meglio quanto doveva essergli costato andare da solo da lui. Rischiando di perdere la loro fiducia, solo Aaron sapeva.
Ma lui lo conosceva da più tempo di tutti.
Dave intercettò lo sguardo attento di Sam, che gli sorrise.
Pace fatta.
Anche in silenzio.
Fine
Edited by rabb-it - 20/12/2010, 21:32